Domenica prossima 14 Maggio 2017, nella zona Montecchio Maggiore – Trissino si terrà la seconda, importante manifestazione regionale indetta da movimenti ed associazioni locali per riportare l’attenzione sulla ormai annosa questione dell’inquinamento da PFAS e altri agenti inquinanti che hanno contaminato la terra e la falda acquifera che scorre nel sottosuolo.
Le popolazioni del basso vicentino, della bassa padovana e del basso veronese, tutte interessate da questo problema scendono nuovamente in piazza perché la lotta non si può fermare fino a quando non ci sono risposte certe e propositi fermi.
Il partito della Rifondazione Comunista parteciperà convintamene alla manifestazione, sarà presente con i suoi militanti delle province di Vicenza, Verona e Padova proprio per sottolineare che questa lotta non è di qualcuno per se stesso contro altri, non porta il segno qualunquista del “non nel mio giardino” ma rappresenta una battaglia di tutte le popolazioni che subiscono da anni le conseguenze dell’inquinamento del territorio e che sono stanche di risposte-non risposte, di silenzi, di omissis.
La popolazione vuole finalmente giungere ad una conclusione positiva del groviglio di problemi che anni di insensata e catastrofica idea di “progresso” ha portato.
Rifondazione Comunista da sempre è stata al fianco delle popolazioni, fin dagli inizi degli anni novanta, con il lavoro di indagine, studio e denuncia del compianto Luciano Ceretta su tutte le attività industriali inquinanti, con il lavoro importante di controllo fatto dai nostri consiglieri provinciali e regionali, quando il PRC era presente nelle aule consiliari; da sempre il PRC ha cercato di contrastare politiche distruttive e ha denunciato connivenze e silenzi.
Rifondazione Comunista, assieme alle popolazioni locali, chiede che si disinquini il territorio; che si monitori l’andamento della presenza delle sostanze inquinanti nelle acque e si dica chiaramente chi deve pagare materialmente e politicamente. Chiediamo che i responsabili non siano più coperti da leggi che sono risultate inutili per la difesa del suolo, dell’acqua della salute e allo stesso tempo chiediamo che i diritti dei lavoratori siano salvaguardati, che non un posto di lavoro vada perduto. È necessaria una riconversione industriale delle industrie inquinanti che veda i tutti i lavoratori reinseriti nei nuovi cicli produttivi, che non accada che oltre al danno della salute messa in pericolo ci sia la beffa della perdita dei posti di lavoro. È necessario superare la dicotomia tra lavoro e ambiente, a partire da un ‘alleanza dal basso tra cittadini e lavoratori, che sono spesso i più esposti alle malattie dovute alle produzioni inquinanti. Un nuovo modello di sviluppo del territorio non può che nascere dalla partecipazione democratica ed attiva della popolazione. Perciò partecipiamo ed invitiamo a partecipare a questa manifestazione della quale condividiamo pienamemte gli obiettivi e le rivendicazioni.