Irene Rui
Rifondazione Comunista aderisce alla pacifica e colorata passeggiata narrante, del 29 marzo, per ribadire l’esigenza di non arretrare socialmente e politicamente nel riconoscimento dei diritti civili.
Ci si trova in un periodo storico molto grave dove tutte le norme varate e in discussione del governo giallo-nero/verde, nemico del popolo, mettono in serio pericolo i diritti civili sanciti dalla Costituzione e riconosciuti in 70 anni di lotte da parte di donne, uomini e gender, da lavoratrici e lavoratori, da studentesse e studenti. Ci si trova in uno stato di arretramento dove si cancella, il diritto di permesso umanitario, i diritti sanitari, i servizi sociali, l’istruzione ai migranti e alle loro famiglie, in cui con facilità si toglie il permesso di soggiorno agli stranieri e il diritto di lavoro regolare; in un periodo dove questo governo, nemico delle donne e dei fanciulli, con politiche familistiche e patriarcali, vuole ricondurre le donne in casa, cancellare la loro cultura; dove si vuole togliere ai minori il diritto soggettivo e alle donne la loro autodeterminazione; dove ai padri è stato tolto il diritto del congedo parentale; in un periodo dove si vuole cancellare le unioni civili soprattutto tra persone dello stesso sesso; in cui il servizio sanitario, l’istruzione e altri servizi sociali, con il riconoscimento delle autonomie regionali, saranno privatizzati e non più garantiti a tutti i cittadini. Dove con il reddito e la pensione di cittadinanza, sussidio famigliare, si introduce il Workfare in sostituzione del Wellfare, e si modificano di fatto le caratteristiche soggettive degli individui, dove qualsiasi diritto sociale è legato all’accettazione di un piano familiare di inserimento nel mondo del lavoro. Dove la pensione con la cosiddetta quota cento sarà garantita solo a pochi. Dove la violenza sulle donne, se non perpetuata sistematicamente e continuatamente per un periodo di circa sei mesi, non è riconosciuta come tale e le sentenze vanno verso la legittimazione del delitto d’onore.
Diciamo massicciamente NO a questo arretramento che viola i diritti civili, la Convenzione sui diritti umani, quella di Instabul, e il diritto internazionale del fanciullo.
Stop alle proposte fondamentalisti e integraliste del gruppo parlamentare Vita, Famiglia e Libertà, di cui Pillon e Fontana ne sono i portavoce.
Partenza da Piazza Matteotti alle ore 18.30,venerdì 29 marzo