I risultati elettorali ci consegnano, in Veneto, una straripante vittoria di Zaia e della sua lista. Ci sarà tempo per vederne gli effetti sul piano politico nazionale, ma appare già dalle dichiarazioni di Achille Variati, ad urne ancora calde, la ricerca di una interlocuzione da parte di chi, in Veneto, dovrebbe rappresentare l’opposizione, che ancora una volta, in questa regione, camminerà soprattutto sulle gambe dei conflitti ambientali e sociali.
In questa tornata elettorale abbiamo cercato di dare visibilità a una proposta politica e programmatica di radicale alternativa, con la consapevolezza che questo era per noi l’obiettivo principale, conoscendo le condizioni di particolare difficoltà di ottenere un risultato che ci consentisse di entrare in consiglio regionale.
Abbiamo sempre detto che questa per noi era una stagione di semina necessaria a preparare le battaglie che ci aspettano per il futuro.
Siamo convinti che le contraddizioni sistemiche, legate allo sfruttamento insostenibile della natura e del lavoro, dispiegheranno tutti i loro effetti e questo sarà ancora più evidente nella nostra regione già pesantemente segnata dalle politiche predatorie di cui è responsabile il blocco sociale e politico dominante. La proposta politica di una soggettività rosso-verde, radicalmente alternativa al centro-destra come al centro-sinistra, radicata nei conflitti sociali ed ambientali e in difesa dei ceti popolari, rappresentata nella lista SOLIDARIETÀ AMBIENTE LAVORO, è un primo coagulo organizzativo, di cui Rifondazione Comunista e PCI sono stati i promotori, e non chiude la sua storia in questa vicenda elettorale.
Abbiamo pagato lo scotto della miseria dei mezzi di cui disponiamo e il ritardo con cui abbiamo resa pubblica la nostra proposta, ma al di là dei risultati elettorali, che non sono lontani dalle nostre aspettative, siamo convinti di aver consolidato interesse e rispetto in molte cittadine/i veneti.
Andiamo avanti.
Paolo Benvegnù