No alla guerra, cessate il fuoco in tutto il Medioriente per l’umanità e per il pianeta
1676 miliardi di dollari sono spesi ogni anno per oliare e affilare le armi degli eserciti di tutto il mondo (dati Global Campaign on Military Spending).
Gli acquirenti più scatenati sono le petromonarchie (Arabia Saudita e Emirati Arabi) e poi seguono i piccoli e grandi dittatori nazionalisti che hanno bisogno di eserciti e di polizie ben addestrati e ben pagati per controllare i loro popoli.
In testa alla classifica delle vendite ci sono Stati Uniti e Russia con il 56% del totale, ma anche Francia, Cina e Germania non scherzano coprendo un altro 18%.
Per il grande complesso industriale-militare il mercato delle armi è un business colossale purchè le armi vengano usate e i proiettili vengano sparati.
E’ con questa premessa che dobbiamo inquadrare la situazione siriana che si sta trasformando in un Risiko allucinante in cui le armate, di tutte le bandiere, sono collocate in numero inverosimile.
Tanto a perdere sono sempre e solo le popolazioni indifese.
I siriani sono seviziati e torturati da bande armate di tagliagole-terroristi dell’ISIS foraggiati dalle potenze imperiali occidentali tramite Israele e le petromonarchie. I siriani (a maggioranza curda) sono massacrati a nord dal dittatore turco Erdogan. I siriani sono respinti in mare dall’Europa Orientale che teme il flusso migratorio incontrollato.
Tanto a vincere sono sempre e solo i Trump o i Putin di turno, i piccoli o grandi nazionalisti di ogni dove, e tutta la loro corte di potenti lobby delle armi e del petrolio.
Sono questi che ci ripetono fino alla nausea che il capitalismo non è in discussione, lo sono i diritti e la vita della gente, la sopravvivenza del pianeta, ma il capitalismo nossignori … e ben venga anche la guerra per espandere la crescita economica.
Queste ingiustizie perpetrate dai potenti della Terra contro i Siriani, contro i Palestinesi, contro i Curdi sono talmente evidenti che non possiamo voltarci dall’altra parte.
Chiediamo il cessate il fuoco immediato in tutta la Siria.
Chiediamo
* un’inchiesta dell’ONU sui presunti attacchi chimici in Siria.
* che le risoluzioni ONU per il popolo Palestinese siano finalmente fatte rispettare.
* il riconoscimento del diritto all’autonomia del Popolo Curdo.
* la riduzione del 10% delle spese mondiali delle armi e nel contempo chiediamo ch tali investimenti vadano a finanziarie i principali obiettivi di sostenibilità dell’ONU: lotta alla povertà, lotta alla fame, difesa dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici, sostegno all’istruzione, alla salute e alla previdenza
Comunicato stampa Rifondazione Comunista Vicenza