Cari Tutti, care tutte,
il sindaco Rucco, che guida a Vicenza una giunta di estrema destra, ha dato un colpo di coda ad una situazione ormai praticamente vinta da Rifondazione.
Ieri ci aveva concesso la sala comunale per svolgere la conferenza sulle foibe con la presenza di Stojan Spetic, già senatore della Repubblica, oggi ci revoca la sala adducendo motivazioni di ordine pubblico, ventilando un parere espresso dal Comitato per la Sicurezza e l’ordine pubblico presieduto dal Prefetto.
Il nostro avvocato ha contatto la Prefettura per capire i motivi, noi abbiamo contattato la Questura, Entrambi negano, nessun parere. Possibile? Possibile che il sindaco abbia sollevato questioni di ordine pubblico senza aver contattato Prefettura e Questura? La questione è sempre più intricata, un giallo affascinante.
Noi faremo di tutto per ristabilire la verità.
Ma nel frattempo non ci accontentiamo di fare la conferenza in strada. La Questura ci garantisce l’ordine pubblico sulla pubblica piazza. Ma noi abbiamo DIRITTO di fare la nostra iniziativa nello spazio comunale,
Siamo cittadini con stessi diritti, non accettiamo discriminazioni politiche. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza distinzione di sesso, di religione, DI OPINIONI POLITICHE, …
Quanto dimenticata è questa nostra Costituzione ottenuta con il sangue dei PARTIGIANI che lottarono contro la furia nazifascista … Avremo solidarietà concreta sabato 4 marzo alle ore 16? Avremo solidarietà concreta dai cittadini, dalle associazioni e organizzazioni sindacali vicentine, avremo il conforto dei consiglieri di opposizione, e l’assemblea antifascita vicentina ascolterà le nostre parole e risponderà con una solida presenza dimostrando fattivamente la volontà di allontare per sempre queste ingiustizie di regime perpetrate nei confronti delle minoranze politiche?
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»