TAV, Fogagnoli: più risorse ai treni pendolari, No a opere inutili e costose

Roberto Fogagnoli, segretario provinciale vicentino del Partito della Rifondazione Comunista, interviene con una nota ufficiale sul progetto TAV/TAC: “Questo progetto, sostenuto da Achille Variati e dai sindaci dei comuni contermini, ci trova contrari poiché è fortemente impattante nel territorio e toglie risorse economiche ai treni pendolari. La TAV/TAC non è utile al cosiddetto progresso, visto che non è ne TAV né TAC, infatti, il treno nella tratta veneta subirà un forte rallentamento dovuto alle fermate in ogni stazione provinciale e a questioni tecniche: il raggio di curva ferroviaria ad ovest e ad est di Vicenza, e il percorso sulla vecchia tratta ferroviaria oggi depotenziata, sino a Grisignano di Zocco.”

“La velocità – prosegue il segretario – sarà quindi poco più delle attuali frecce. Conseguentemente basterebbe adeguare l’attuale tratta, che non ha ancora saturato le sue potenzialità di velocità, e per ovviare all’alto traffico ferroviario oggi ci sono sistemi elettronici, tra l’altro già utilizzati sulla tratta Padova-Vicenza, che permettono il sorpasso tra treni. La TAV/TAC e le opere viabilistiche compensative, sono impattanti per il nostro territorio, sia per il grande snodo stradale pensato a Vicenza est, sia per la presenza nell’area verde tra Ca’ Balbi e Settecà, al posto del nuovo stadio, del campus TAV/TAC e dei cantieri, in un’area densamente urbanizzata, per centinaia di metri di ampiezza, conseguentemente verranno abbattuti edifici per far posto agli stessi e all’imponente opera.”
“La località Settecà e il comune di Torri di Quartesolo – sottolinea Fogagnoli -, si troveranno per la durata dei cantieri, per anni, ad essere isolati dal resto della città di Vicenza, sia per le opere di cantierizzazione, sia per il grande snodo viabilistico stradale che cambierà completamente l’aspetto ad est di Vicenza, con viadotti di una certa importanza, alla faccia del cono di visuale della Rotonda del Palladio. A Torri di Quartesolo l’opera avrà un peso importante, poiché la tratta ferroviaria passa a ridosso dei quartieri e la sottostazione elettrica di 10 mila mq verrebbe costruita nel quartiere di Lerino di via Marco Polo, e quindi al posto del quartiere ci sarà la sottostazione elettrica. Certamente non siamo nemmeno concordi con l’idea che la sottostazione sia sostata di qualche metro verso Vicenza, in quel poco che rimane di area agricola tra Torri e Lerino. A tutto questo va aggiunto che le opere di cantierizzazione previste per il terzo stralcio comporteranno un isolamento tra capoluogo e frazioni.”
“Noi non siamo contro il progresso, ma il progresso non si ottiene con opere inutili e speculative come la TAV Milano-Venezia, con un progetto già superato nel tempo e utile solo alle categorie che vogliono speculare nella città di Vicenza e nel territorio.”